Comunicato stampa sul destino della Cavallerizza Reale
Italia Nostra-Torino si dichiara solidale con le finalità dei giovani del Collettivo Cavallerizza 14.45, che, con la loro manifestazione, hanno inteso proporre per la Cavallerizza Reale un futuro che non sia la svendita e il sostanziale abbandono all’iniziativa privata, un destino già visto per tanti siti di valore storico e artistico che vengono lasciati all’incuria e poi venduti.
Gli edifici che compongono la Cavallerizza Reale fanno parte di un grandioso progetto di riorganizzazione urbanistica ideato da Carlo Emanuele II di Savoia a partire dal 1668. Ad Amedeo di Castellamonte, chiamato dai Savoia a elaborare un progetto unitario, non realizzato per intero, succedettero tra gli altri Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri.
Da una decina di anni il Comune di Torino ha acquisito dal Demanio l’intera area da restaurare, e Maneggio Reale, Manica Lunga, Manica Corta, Salone delle Guardie sono stati affidati al Teatro Stabile di Torino, di cui hanno ospitato numerose produzioni a partire dal 2001. Ma ormai sono chiuse le due sale teatrali, oltre a spazi prova, a causa dei tagli ai fondi da parte del Comune. L’Amministrazione comunale nel 2012 ha deliberato, indubbiamente per far cassa, che per la Cavallerizza e per la Rotonda possono proporsi usi anche di carattere privato, tra cui residenze e commercio.
Italia Nostra ricorda l’indispensabilità della tutela del complesso della Cavallerizza – parte integrante delle Residenze Sabaude, iscritte nell’elenco dei beni del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Tutela che richiede l’assoluta integrità fisica degli edifici e il ripristino delle caratteristiche originarie ove recentemente compromesse, ma anche la fruizione pubblica in ambito culturale di questi beni, fino a prova contraria non compatibile con un uso commerciale, residenziale o alberghiero anche solo di parte del complesso.
Pensiamo inoltre che persino sul piano strettamente economico risulterebbe più utile per la città, come ricadute indotte, l’aumento di prestigio culturale e di afflusso di visitatori collegato ad utilizzi di tipo teatrale ed espositivo, o di analogo valore.
Chiediamo agli Enti preposti che vengano tassativamente esclusi usi impropri di carattere speculativo, che venga attivata una vasta mobilitazione di riflessione e di formulazione di proposte di usi adeguati, e che l’eventuale ricorso a risorse economiche private per sottrarre il complesso all’abbandono, sia comunque condizionato ad una completa fruibilità per la cittadinanza come bene comune.
Torino,27 maggio 2014
per Italia Nostra
Maria Teresa Roli, Consigliere Nazionale
Roberto Gnavi, Presidente di Italia Nostra-Torino