
Abbiamo riaperto la Cavallerizza da ormai quasi un anno. In questi 11 mesi il teatro della manica corta, quello del maneggio e la manica lunga sono tornati ad essere attraversati e frequentati; così come il giardino e il primo piano adibito fin dall’inizio a spazio per laboratori, residenze artistiche e assemblee.
Mentre tutto questo avveniva, con l’apertura e la sottrazione di buona parte della Cavallerizza al degrado e all’abbandono in cui il Comune l’aveva ridotta, in altri luoghi (nelle sale del Comune e della Regione) si progettava ben altro.
Si decideva di ignorare politicamente l’esperienza occupativa come luogo di sperimentazione e autogestione per gli abitanti di Torino. La logica, sempre la stessa, è ben altra: lottizzare, vendere il complesso al migliore offerente (in realtà anche al peggiore) e risanare il debito di bilancio che pesa sulla società di cartolarizzazione. Un debito contratto con Intesa San Paolo per finanziare la Società di Cartolarizzazione (CCT) che ha comprato dal Comune, socio unico della stessa CCT, il complesso, il cui destino ora è tornato (senza mai esser venuto meno, in realtà) nelle mani della Compagnia di San Paolo.. Un simpatico gioco delle tre carte in cui i soliti 4 giocatori si palleggiano la proprietà del bene, la sua destinazione e tutto sommato il futuro della città e di chi la abita.
Ormai quasi un mese fa Comune, Regione, Fondazione Crt, Compagnia di San Paolo hanno firmato un protocollo che tra molte parole inutili ribadisce quel che già si sapeva: la Cavallerizza va venduta (entro Dicembre).
A questo punto ci siamo chiesti cosa fare. Niente, o per meglio dire tutto.
Proviamo infatti a guardare la faccenda da un’altra angolatura, l’unica possibile dai portici della Cavallerizza o generalmente dalle vie della città. Su via Verdi c’è un edificio bellissimo, un bene Unesco, di 5 piani, abbandonato, che da quasi un anno è tornato a vivere e ad essere pieno di attività, perché un gruppo di abitanti ha deciso di riaprirlo. A differenza del Comune, interessato solo alla vendita, noi pensiamo che possa essere qualcos’altro: un luogo di sperimentazione e autogestione all’interno del tessuto urbano della città, in cui chiunque possa proporre attività indipendentemente dalle disponibilità economiche, dal nome dell’associazione di appartenenza, dai bandi di Comune e Regione ce hanno l’unico scopo di spartire le briciole dei Grandi Eventi.
Ci sono 5 piani: il pianoterra, è vivo, attivato e frequentato. Il secondo anche, ci sono laboratori, prove di teatro, una radio di prossima inaugurazione. Ce ne sono altri tre, vecchie abitazioni, stanze di servizio, saloni. Spazi che il Comune 5 anni fa ha deciso di chiudere e murare in attesa di nuovi investimenti: farne case o alberghi di lusso era ed è l’obiettivo dell’amministrazione.
Noi abbiamo pulito e messo a posto una parte, che può iniziare ad ospitare nuove attività e tornare ad essere uno spazio reale, non il simbolo dell’abbandono. A partire da oggi, però, vogliamo aprire, pulire e mettere a posto anche i piani superiori. Desideriamo farlo con tutti coloro che vorranno far parte di questo progetto. La nostra idea è che questo posto sia qualcosa di vivo e reale, in tutta la sua interezza e non il rimasuglio di un passato che non c’è più e dell’abbandono né tanto meno il simbolo della sperequazione sociale tra chi può e chi no.
Torino non può e non deve essere divisa tra una zona- vetrina, (off limits per noi abitanti) ad uso e consumo della classe dominante e una periferia abbandonata dall’amministrazione.
La Cavallerizza può provare a proporre in questo senso qualcosa di diverso: un posto aperto a tutti, dove ciascuno può passare, partecipare alle attività, proporle, vedere uno spettacolo, un concerto ecc. Un posto partecipato da tutti, in cui chiunque può essere un ingranaggio della sua gestione e delle decisioni che si prendono attraverso le assemblee. Un luogo dove le decisioni si prendono in maniera collettiva, con fini diversi da quelli individuali e del profitto. E così sono e dovranno essere le attività che si svolgono all’interno della Cavallerizza.
25 e 26 aprile: due giorni di attività, laboratori, visite, musica per presentare il progetto sui piani superiori della Cavallerizza!
— Sabato 25 —
Ore 11,30: Visita della Cavallerizza e presentazione del progetto di riapertura dei piani superiori!
Ore 12,45: Yoga in Cavallerizza
Ore 13: Picnic in giardino
Ore 14: Allestimento, lavori e pulizie dei portici e dei piani superiori! Prendiamoci cura della Cavallerizza e rendiamola aperta e utilizzabile!
(alla progettazione dello spazio segue la pulizia, noi ci mettiamo secchielli e palette e voglia di fare, aiutateci!)
Ore 15: POINT FOR CHILDREN
(Arte aborigena per bambini) – Laboratorio per i bambini dai 5 anni in su:
Il progetto è proposto da Domenico “Charlie” Frascà ed è volto allo sviluppo della creatività e della manualità dei più piccoli attraverso “l’arte dei punti”. Accompagnamento musicale a cura dei Cerantola Crew e dei loro didgeridoo!
PRIMA DEI TAVOLI DI DISCUSSIONE mostreremo lo stato dell’arte dei piani superiori e della Cavallerizza tutta con la proiezione di slides!
Ore 16: Assemblea/Laboratorio di Progettazione Partecipata: allestiamo e organizziamo le attività ai Piani Superiori!
Avevamo pensato di creare tre tavoli di discussione (ore 16-18):
– logistica e gestione dell’intervento ai piani
– progettazione economica e sostenibilità
– gestione assembleare e collettiva delle attività: come coordinarsi e far cooperare soggetti e laboratori diversi
Ore 18: assemblea plenaria: condivisione delle idee dei vari tavoli!
CLOWN ARMY WORKSHOP per tutto il pomeriggio:
Ore 14.45: Presentazione Clown Army
Ore 16: Proiezione Cinematografica della Clown Army Internazionale durante il loro agire politico
Ore 17: Presentazione “Frivolezza Tattica”
da questo momento negli SPAZI DEL CORTILE
Ore 18: Esercizi Clown Army
https://www.facebook.com/events/835037599883295/
Ore 22: Ricominciano i concerti in cortile!
EAZYCON live
Il sound degli Eazycon è in perenne evoluzione e si sviluppa come la trama dei loro brani, all’insegna dell’improvvisazione e dell’imprevedibilità.
La musica che rifugge qualsiasi definizione e i brani, che si sviluppano su traiettorie inaspettate e sorprendentemente eclettiche, fanno dell’esperienza Eazycon una realtà da scoprire e riscoprire. Tutto e il contrario di tutto, musica e non-musica, tradizione e innovazione, opposti che si incontrano e coesistono.
https://www.facebook.com/eazyconnection/timeline]
https://www.facebook.com/events/1440456532920159/
A seguire dj set:
UNCHA PUNCHA CIRCUS (Balkan muzik, gypsy beat) & POLPO (from digital to Dub & other bass stuff)
— Domenica 26 —
Ore 11,30: Visita di tutto il complesso
Ore 12,45: Yoga in Cavallerizza!
Ore 14: Allestimento, lavori e pulizie dei portici e dei piani superiori!
Ore 16: Laboratorio di danza di comunità a cura di Roberta Bonetto
https://www.facebook.com/events/1569706556635907/
La danza di comunità è una pratica che pone al centro il corpo in relazione e si configura come esperienza aperta a tutti. Attraverso il linguaggio della danza, in un’esperienza di comunità, è possibile riconnettere il tessuto sociale, rivitalizzare relazioni e creare protagonismo sociale individuale e collettivo.
Il laboratorio è aperto a tutte/i indipendentemente dall’età, dalle possibilità che ognuno può ricevere e offrire, il piacere di fare le cose insieme agli altri, in equilibrio preciso tra esperienza individuale e collettiva.
Ore 18: Assemblea Pubblica: il presente e il futuro della Cavallerizza li costruiamo insieme!
Mi piace:
Mi piace Caricamento...