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Lettera Aperta alla Sindaca di Torino Chiara Appendino

Alla cortese attenzione della Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino
Gentile Sindaca,
a sei mesi dal suo insediamento e alla luce di alcune decisioni poco confacenti alla salvaguardia dei Beni Comuni, come quelle sul Parco Michelotti e l’area ex Westinghouse – condizionate dalle scelte della passata Amministrazione e imposte da esigenze di bilancio – siamo preoccupati per le sorti della Cavallerizza Reale.
Le chiediamo quindi una Sua espressione di volontà volta a non riconoscere ufficialmente il Masterplan, commissionato da Compagnia di San Paolo e presentato nella competente Commissione Consiliare dall’arch. Robiglio la primavera scorsa, nonché qualunque altro progetto che non abbia visto la partecipazione della Cittadinanza.
Pur in assenza di qualunque presa d’atto da parte dell’Amministrazione comunale, né di approvazioni da parte di altri Enti competenti, il succitato Masterplan ha avuto ampia visibilità sugli organi di stampa, grazie anche alla promozione svolta dall’allora sindaco Fassino, e viene tuttora considerato l’unico riferimento progettuale per la “valorizzazione” della Cavallerizza Reale.
Le chiediamo inoltre di disconoscere il Protocollo di Intesa per la valorizzazione della Cavallerizza, cofirmato dal Comune di Torino, che prevede nell’art. 6 una clausola di riservatezza che non consente la partecipazione dei cittadini.
Alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente del Teatro Stabile di Torino, siamo preoccupati per il futuro dell’intero complesso della Cavallerizza Reale.
Ci permettiamo di ricordarLe che nel maggio 2014 l’Assemblea Cavallerizza 14:45 ha promosso un appello alla Cittadinanza – che ha risposto con 10 mila firme – in cui si chiede che:
il complesso della Cavallerizza venga rimosso dal programma di cartolarizzazione del Comune di Torino, affinché tutto il complesso ritorni di proprietà pubblica;
gli immobili della Cavallerizza, in quanto Patrimonio della Città e dell’Umanità, rimangano sempre aperti ed accessibili a tutti i Cittadini, la loro destinazione sia legata ad una funzione pubblica e ad una fruizione collettiva; che ne sia conservata e potenziata la valenza socio-culturale e la natura di luogo di aggregazione; che usi impropri di carattere privato e speculativo siano considerati del tutto incompatibili e inaccettabili;
il futuro della Cavallerizza venga deciso attraverso processi di gestione e progettazione partecipata con la Cittadinanza e che, in questa prospettiva, la destinazione degli immobili venga decisa in base alle esigenze reali dei Cittadini affinché questo luogo torni ad essere uno dei cuori pulsanti della Città.
Ci auguriamo dunque che la Vostra presenza rappresenti un vento di cambiamento nelle logiche di governo, che questo sia l’inizio di un virtuoso percorso di dialogo e lavoro condiviso tra Cittadinanza e Amministrazione della Città, affinché si preservi la natura di Bene Comune dell’intero complesso e sia riconosciuto il valore culturale e sociale del processo di partecipazione cittadina che ha preso vita e vive nella Cavallerizza Reale di Torino.
Certi che vorrà accogliere queste nostre richieste, Le porgiamo cordiali saluti.
Assemblea Cavallerizza 14:45

Lettera pubblica alla Fondazione Teatro Stabile di Torino

LETTERA  PUBBLICA ALLA FONDAZIONE TEATRO STABILE DI TORINO

Caro Direttore artistico,

Caro Direttore e dirigenti della fondazione Teatro Stabile di Torino,

leggiamo da varie testate che il Teatro Stabile di Torino rivendica un pezzo della Cavallerizza (il Maneggio Alfieriano), poiché, riporta Repubblica, afferma di essere “a corto di spazi”.

In questo modo ci fate sapere due cose. La prima è che della Cavallerizza, come esperienza di partecipazione, forse sapete troppo poco; la seconda è che sembra non abbiate compreso uno dei punti fondamentali della questione: la Cavallerizza Reale non è un pezzo di Città da spartire, ma un Bene Comune da preservare.

Una logica del bene comune che pare non appartenere a voi di Fondazione Teatro Stabile. Infatti in passato, alla richiesta di impegnarvi nei lavori di ristrutturazione, avete semplicemente abbandonato la Cavallerizza Reale al suo destino.

Ci sarebbe piaciuto, in questi due anni, vederVi assistere ad almeno uno degli spettacoli che abbiamo sostenuto, ospitato e che hanno riempito i teatri di Cavallerizza in questi anni.
Decine di realtà ogni mese chiedono di esprimersi nel percorso di Cavallerizza Irreale.
Centinaia di realtà culturali di rilievo cittadino, nazionale ed internazionale hanno attraversato e attraversano gli spazi della Cavallerizza, portando spettacoli teatrali ma anche corsi, workshop, mostre, dibattiti, etc., sempre accessibili a tutti e tutte.

L’esperienza di Cavallerizza rappresenta sempre di più un nuovo modello di Polo Culturale che si propone non come espositore di effimeri prodotti dell’industria culturale istituzionale, ma come spazio di creazione artistica, produzione culturale, innovazione sociale di respiro nazionale ed europeo.

Rimaniamo fermi nella convinzione che la Cavallerizza sia e debba restare un Bene Comune, uno Spazio Pubblico.

Sui giornali chiamate tutto questo “disobbedienza civile”, per noi invece questo è un “dovere civico”. Sempre a mezzo stampa suggerite all’Amministrazione di concederci un “pezzettino della torta”: la Manica Lunga – ricordiamo però che la parte della Cavallerizza che citate non è nelle disponibilità del Comune, ma della società di cartolarizzazione CCT srl.  

Non vi dispiacete se non prendiamo in considerazione il Vostro “invito” a prendere parte a questa “operazione spezzatino” del complesso – che, Vi ricordiamo, abbiamo sempre contestato e contrastato – ma non ci riconosciamo nelle logiche del do ut des.

Non importa quale sia la promessa, più o meno sottesa, non dimentichiamo l’impegno che, attraverso l’appello del 2014 (sottoscritto da 10.000 cittadini), abbiamo preso con la città: Cavallerizza aperta, pubblica, unitaria e che la sua destinazione venga decisa attraverso un processo partecipato.

Noi non chiediamo – come invece la FTST sta facendo – l’assegnazione ad personam di un luogo, ma rivendichiamo che la Cavallerizza, nella sua interezza, sia riconosciuta come Bene Comune dall’Amministrazione, e che sia regolata attraverso un nuovo modello di uso civico urbano. Ossia che tutta la cittadinanza possa averne accesso attraverso un regolamento comune.

Tramite l’uso civico anche voi – come istituzione – potrete avere l’uso di questi spazi ma senza privilegi, senza esclusività; bensì in ottica partecipativa, attraverso assemblee pubbliche, gruppi e tavoli di lavoro, portando avanti con noi questo percorso comunitario di relazione con le esigenze del tessuto urbano vivo di questa città.

Cari Direttori, dirigenti, tutto questo è possibile. Vi invitiamo ad informarVi ed aggiornare le vostre fonti. Non esiste, infatti, solo l’esperienza conclusa del Teatro Valle. Un progetto analogo a quello della Cavallerizza si sta già realizzando all’ex Asilo Filangieri di Napoli – ed in altri sette spazi napoletani riconosciuti dall’Amministrazione Beni Comuni emergenti – ma non solo, si sta diffondendo anche in molte altre città italiane ed europee.

In tutto questo dunque, prima di chiedere “pezzi” di Cavallerizza, ci sono alcune domande alle quali sarebbe doveroso rispondere pubblicamente:

Siete disposti a prendervi cura degli spazi insieme ai cittadini, in una logica partecipata, rispettando così la natura di Bene comune della Cavallerizza?

Siete disposti ad abbandonare il meccanismo clientelare dell’affidamento ad personam, del privilegio, dell’uso esclusivo degli spazi?

Siete disposti a creare e preservare una comunità aperta, sostenendo una produzione culturale che metta a disposizione della collettività i mezzi di produzione, garantendo l’accessibilità fisica ed economica degli spazi?

Se ciò che vi muove fosse esclusivamente l’ottenere un accordo per prendere una fetta della torta, allora vorrebbe dire che state tentando, di fatto, di sottrarre un Bene Comune a tutta la Città e di ostacolare un prezioso processo di partecipazione.

Se invece, come auspichiamo, entrambi desideriamo e chiediamo che Cavallerizza sia riconosciuta e gestita come Bene Comune Vi invitiamo ad un confronto nell’Assemblea Pubblica Cittadina di domenica 18 Dicembre alle 18:00 e nelle successive assemblee pubbliche che si terranno in Cavallerizza.