RESIDENZE SABAUDE. DUE PESI E DUE MISURE. LA CAVALLERIZZA IN VENDITA.

Sabato scorso su La Stampa veniva annunciato in pompa magna: “Le Regge Sabaude in festa il corno è patrimonio UNESCO”. (La Stampa 18/12/2020 )

Siamo lieti di questa notizia e soprattutto che il Ministro Franceschini abbia riconosciuto che il sigillo dell’UNESCO su un un bene culturale (materiale o immateriale che sia) non è una medaglia da mettersi al collo per fare bella figura, ma un monito affinché quel bene venga preservato per le generazioni future.

Per la presentazione di questo importante riconoscimento si è scelta la Palazzina di Caccia di Stupinigi, una fra le 21 delle residenze Sabaude* che, nel lontano 1997, l’UNESCO ha riconosciuto e definito come segue: “Ciascuna di esse è contraddistinta da caratteristiche peculiari che, nel loro insieme, offrono uno straordinario affresco della storia del Piemonte e dell’Italia, con particolare riferimento agli avvenimenti che hanno portato – sullo sfondo della storia europea – alla formazione dello Stato unitario: un circuito culturale, storico, architettonico e ambientale unico, fruibile e visitabile, che ha un valore universale eccezionale e che merita la tutela a beneficio di tutta l’Umanità.”

Ci spiace che il Ministro non abbia la stessa attenzione per un altro bene delle 21 Residenze Sabaude la Cavallerizza Reale, che sta per essere messa all’asta del migliore offerente per farne l’ennesimo regalo ai privati.Volevamo ricordare al Ministro che le Residenze Sabaude, di cui la Cavallerizza Reale fa parte, sono state iscritte tutte insieme affinché si preservasse il loro valore storico. Non di meno ricordiamo che, se dovesse cadere il vincolo UNESCO su una di esse, il riconoscimento ottenuto nel 1997 decadrebbe anche per le altre.

Eppure era stato proprio l’UNESCO nel 2017, attraverso il suo organo tecnico, l’ICOMOS, a lanciare un monito al Ministero in quanto i progetti di valorizzazione presentati rischiavano non solo di snaturarne l’identità, ma anche di privare la Cittadinanza della funzione pubblica che tale bene doveva avere.Sono passati più di due anni da allora, ma sulla Cavallerizza Reale si continuano a fare speculazioni a nostro avviso vergognose. Sembra che questa amministrazione, come la precedente, abbia a cuore solo la rendita finanziaria di un bene culturale.

A nulla fino ad ora sono serviti gli sforzi di tanti Cittadini, non solo torinesi, e gli appelli di illustri intellettuali affinché non venisse privatizzato questo bene, patrimonio di tutti. Nonostante gli annunci in campagna elettorale e le promesse di riacquisizione nel patrimonio della Città della Cavallerizza Reale, oggi, come 5 anni fa, assistiamo attoniti alla svendita su commissione di un patrimonio inestimabile che riteniamo non di proprietà degli amministratori locali, ma di tutti.

Chiediamo al Ministro Franceschini e alla Sindaca Appendino di ripensarci, di prestare attenzione e ascolto a tanti Cittadini e all’UNESCO stessa, affinché della Cavallerizza Reale non sia fatta l’ennesima speculazione a vantaggio di pochi e a scapito della collettività.

Comunicato 21/12/2020

Associazione Salviamo Cavallerizza

*A Torino, fanno parte del Patrimonio Mondiale: i Musei Reali (Palazzo Reale, Biblioteca Reale, Armeria Reale, Giardini Reali, Palazzo Chiablese); il Castello del Valentino; Palazzo Carignano; Palazzo Madama; Villa della Regina; Archivio di Stato; Palazzo della Prefettura; la Cavallerizza Reale; l’ex Accademia Militare; l’ex Zecca di Stato; la facciata del Teatro Regio.Fuori città e nel resto del Piemonte si trovano: l’Agenzia di Pollenzo; Borgo Castello alla Mandria; il Castello di Agliè; il Castello di Govone; il Castello di Moncalieri; il Castello di Racconigi; il Castello di Rivoli; il Castello di Stupinigi; la Reggia di Venaria Reale.

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