8/2/2021 COMUNICATO ASSOCIAZIONE SALVIAMO CAVALLERIZZA

1742-2021 ovvero 279 anni di storia di uno straordinario bene architettonico patrimonio Unesco dal 1997è di nuovo sui giornali.

Non per annunciare finalmente che rientrerà presto nella disponibilità dei cittadini, ma per dire che verrà privatizzata e che al suo interno ci saranno attività terziarie e uffici dirigenziali di una banca!

Non era certo questo quello che la cittadinanza ha chiesto con forza nel 2014 né quello che questa Amministrazione ha promesso in campagna elettorale.

Ancora una volta assistiamo alla prevaricazione dei poteri forti, alla mancanza di idee e di coraggio di provare a fare qualcosa di diverso e innovativo dalle precedenti giunte. La scusa della carenza di fondi, del buco di bilancio del Comune sono le uniche giustificazioni per tali scelte.

Eppure soluzioni alternative le abbiamo proposte, più e più volte, ma nessuno ha davvero voluto provare a praticarle né si è mai impegnato a cercare fondi per il restauro, ma un restauro conservativo come si addice a un bene che fa parte i un complesso più ampio detto Zona di Comando.

Ora giunti alla definitiva svendita della Cavallerizza con l’approvazione del Piano Unitario di Riqualificazione dove sono finalmente svelate le vere intenzioni di vendita, una parte dei grillini ed ex grillini stanno mostrando i muscoli e cercano di frenare una strada avviata, scritta direttamente dai diretti interessati.

Quello che fa sorridere (amaramente) leggendo gli articoli sui giornali è che un ex vicesindaco, che evidentemente vuole tornare alla ribalta, e un gruppo di 5Stellle ed ex 5 Stelle dissidenti, ora si danno battaglia mediatica per giustificare scelte che hanno portato solo pochi mesi fa ad approvare un regolamento di gestione dei beni comuni urbani che prevede tra le forme di gestione di un bene comune, la Fondazione: strumento di diritto privato con la scusa che “si privatizza per non privatizzare” uno sloganconiato dall’ideatore di quel regolamento il prof. Ugo Mattei

Parafrasando un vecchio adagio potremmo dire “i soldi non fanno la felicità”, in questo periodo così difficile dove abbiamo potuto toccare con mano quanto sia importante che beni e servizi per la collettività siano in mano pubblica, questa Amministrazione sceglie invece di dare in mano a privati un bene comune che dovrebbe rimanere nella disponibilità dei cittadini per preservarlo per le generazioni future; esattamente il motivo per cui è stato iscritto nel patrimoni Unesco

#cavallerizzapubbllica#benecomune#beneUnesco

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