5 LUGLIO
H. 18 – TTIP e politiche di privatizzazione
Nel riaprire la Cavallerizza alla cittadinanza, il 23 Maggio, abbiamo voluto rimettere al centro dell’attenzione quelli che sono gli interessi collettivi di fronte all’ennesimo tentativo di privatizzazione messa in atto dal Comune di Torino.
A livello nazionale, con l’approvazione del Decreto Cultura, il governo ha fatto un ulteriore passo verso un maggiore coinvolgimento dei soggetti privati nella gestione della cultura nel nostro paese, anteponendo la ricerca di
profitto alla valenza artistica e sociale, alla sperimentazione, alla diversità e alla contaminazione artistica e al rispetto dei diritti degli operatori del settore.
A livello europeo le politiche di privatizzazione sono ormai all’ordine del giorno, in un momento in cui il pubblico vive le note difficoltà di bilancio, il settore industriale, quello culturale e dei servizi vengono affidati a privati, giustificando questa “mancanza” con il mito dell’efficienza della gestione privata e la fede nell’equilibrio di mercato.
In questo quadro si collocano le trattative, perlopiù segrete e lontane dal dibattito pubblico, del TTIP ( Transatlantic Trade and Investment Partnership) da parte della Commissione Europea. Un trattato che nasce con l’obiettivo di liberalizzare ulteriormente il mercato tra le due aree economiche, eliminando ogni ostacolo alla libera concorrenza, compreso il concetto di servizio pubblico.
In Italia come in Europa molti comitati si sono già fermati. Come possono intrecciarsi una battaglia locale in difesa di un bene storico come la Cavallerizza con una mobilitazione transnazionale che nei prossimi mesi tenterà di fermare questa “danza infernale verso il baratro della democrazia?”
Ne discuteremo, assieme ad Alberto Zoratti (Fairwatch), Campagna Stop TTIP Italia, e Alessandra Algostino, Professore associato (Diritto pubblico comparato) presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino.
H. 21
Con Nicoletta Dosio e il Komitato Giovani No Tav, un momento di confronto sulle forme di lotta popolare. Il Movimento No Tav è stato negli ultimi venti anni un esempio sul nostro territorio. Una lotta che attraverso l’attivazione di numerosissimi comitati popolari ha saputo superare qualsiasi tentativo di divisione interna, mantenendo una composizione molto larga ed eterogenea.
A seguire proietteremo il video “Fermarci è impossibile” ed alcune interviste tratte dal libro “A Sarà Dura”, per ripercorrere insieme la storia della lotta in Val di Susa