La lotta per la difesa dei beni comuni non si ferma.

 

COMUNICATO COORDINAMENTO BENI COMUNI TORINO

 

Lunedì 2 dicembre nel Consiglio Comunale di Torino la maggioranza del M5S, ha approvato il nuovo Regolamento beni comuni urbanii, recependo le modifiche al testo  proposte dalla Giunta e dalla stessa maggioranza, ma respingendo, con pochissime eccezioni, gli altri emendamenti proposti in votazione.

Il testo approvato resta sostanzialmente invariato rispetto a quello contro cui questo Coordinamento torinese ha chiesto in più occasioni la revoca in quanto frutto di un percorso tutto amministrativo e giuridico da cui i cittadini sono rimasti esclusi.

Tutto l’impianto risulta essere di difficile applicazione, inoltre , resta escluso l’uso civico e collettivo urbano sul modello dell’ex Asilo Filangieri di Napoli (che rimane solo nel nome, ma non nella sostanza) e in sua sostituzione viene introdotto il concetto privatistico di “negozio civico”.

La cosa che riteniamo più grave e dannosa, per cui ci siamo battuti per il ritiro del regolamento, è l’introduzione -unico caso in Italia  di un Regolamento beni comuni urbani- dell’istituzione di fondazioni a cui conferire i beni comuni aprendo così la strada alla loro privatizzazione.

Nonostante i proclami di soddisfazione di amministratori comunali e giuristi dell’Università di Torino artefici della stesura del provvedimento,  la sua approvazione contrasta però con i giudizi negativi espressi, già nei giorni scorsi, dalle realtà nazionali indipendenti da anni impegnate in esperienze di gestione, difesa e studio dei beni comuni. Tali realtà, riunite nella Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti e a Uso Civico, nell’assemblea di domenica 1/12/2019  ha preso posizione contro l’approvazione del regolamento di Torino, sostenendo l’azione del Coordinamento Beni Comuni torinese al presidio tenuto di fronte al Palazzo Civico lunedì pomeriggio.

Grazie alle numerose adesioni arrivate quindi da tutte le parti d’Italia, la protesta torinese si è trasformata in una protesta collettiva e di carattere nazionale.

Ringraziamo pertanto quante e quanti si sono spesi finora a sostegno della protesta contro un Regolamento che segna un passo indietro nel percorso dei beni comuni e contro il quale, a Torino come altrove, è destinata a continuare la mobilitazione.

A breve comunicheremo la data della prossima assemblea pubblica del Coordinamento.

4/12/2019

 

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